La Scaletta di Vertumno e Pomona e i Cani di Terracotta

Tra i notevoli esempi di arte e architettura del XVIII secolo che si trovano al Giardino Bardini ci sono la scaletta di Vertumno e Pomona e le sculture dei cani di terracotta. Il recente restauro ha portato alla luce dettagli e caratteristiche storiche uniche

La Scaletta di Vetumno e Pomona

La scaletta che collega la terrazza detta dei Cani al giardino dei fiori, è adornata dalle statue di Vertumno e Pomona. Queste due divinità romane, protettrici degli orti e dei giardini e celebrate nelle “Metamorfosi” di Ovidio, simbolizzano l’ingresso agli orti e ai giardini di Palazzo Mozzi. Le statue, situate sui parapetti laterali della scala, sono state identificate grazie al ritrovamento del falcetto impugnato da Pomona, un elemento iconografico distintivo.

Le cimase dei parapetti sono rivestite da pregevoli piastrelle della manifattura di Vietri, caratterizzate dalla tipica doppia stella a otto punte. Queste piastrelle risalgono agli anni Settanta/Ottanta del XVIII secolo, periodo in cui Giulio Mozzi, ereditata la proprietà di famiglia, realizzò significativi lavori di arricchimento decorativo grazie anche al supporto finanziario di Lady Margaret Orford. Probabilmente opera dello scultore Piero Boccini, le statue di Vertumno e Pomona rappresentano un esempio dell’arte del periodo.

I Cani di Terracotta

Alla base della scaletta di Vertumno e Pomona, sul parapetto della terrazza, si trovano due cani di terracotta, presumibilmente risalenti alla fine del XVIII secolo. Queste sculture si ispirano ai molossi presenti nel giardino di Boboli, realizzati in pietra bigia da Romolo Ferrucci del Tadda tra il 1614 e il 1620. I cani di terracotta replicano la caratteristica testa girata rispetto al corpo e le orecchie mozzate.

Prima del restauro

Il restauro

Le sculture Vertumno e Pomona erano costituite da un conglomerato di materiale spugnoso e calce, con un rivestimento superficiale che imitava il marmo. Erano presenti numerose integrazioni in malta cementizia che coprivano la superficie originale, e la testa di Vertumno e parte del suo arto destro erano state ricostruite con inserimenti interni di ferri ossidati, provocando distacchi di materiale. Le sculture erano inoltre coperte da estese formazioni biologiche.

Le piastrelle di Vietri mostravano distacchi dello smalto, fratturazioni e decoesione della malta, aggravate dalla crescita di piante infestanti. Le piastrelle in cotto di contorno erano ricoperte da estese formazioni di licheni.

L’intervento di restauro di Vertumno e Pomona ha previsto diverse fasi tra cui la pulitura da muschi e licheni, il consolidamento della superficie, il trattamento dei ferri, la ricostruzione volumetrica e la protezione delle superfici, restituendo al pubblico il fascino originario di queste preziose testimonianze storiche.

Le due sculture dei cani invece presentavano vecchi interventi di restauro con integrazioni a malta e erano ricoperte da formazioni biologiche, oltre a esfoliazioni con perdita di materiale. L’intervento ha incluso diverse operazioni tra cui la pulitura, la stuccatura e la protezione della superficie, recuperando e valorizzando la qualità delle due sculture.

Il restauro

Dopo il restauro

Categoria:
Restauri, Secondo piano

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